(NB. allegata alla notizia la relazione completa in pdf sullo stemma di Pieve)
Come promesso ho provveduto a fare un po’ il punto sullo stemma comunale di Pieve, e mi sono avvalso della competenza dell’amico Vieri Favini che è più esperto di me. Allego la relazione che mi ha fatto avere, integrata con le immagini esistenti nei blasonari fiorentini, che chiariscono meglio il problema.
Come si può vedere nella relazione allegata, tutte le attestazioni del secc. XVII-XVIII fanno fede alla tipologia che prevede il ponte sulle acque del Tevere, affiancato da due alte torri. La figura del santo patrono che sovrasta il ponte è una aggiunta ottocentesca, prima non se ne trova traccia, se non nei sigilli.
Come sottolineano sia Borgia che Favini le figure presenti nei sigilli e nello stemma araldico spesso non coincidono. La ragione è semplice: il sigillo doveva conferire ufficialità a un documento per questo veniva realizzato in modo accuratissimo, spesso da abili artisti, in modo da non poter essere falsificato. L’esemplare della Valdiverona esistente nel museo di Arezzo è una vera opera d'arte.
Lo stemma araldico invece nasce come insegna militare, portato su scudi e vessilli, e doveva essere necessariamente identificato con una sola occhiata nel furore della battaglia; perciò le sue figure erano semplici, fortemente stilizzate, disegnate a colori vivaci e contrastanti con il colore di fondo.
Michele Turchi